Questo Festival vuole far riscoprire e portare al pubblico la musica composta da autori che, durante la Seconda Guerra Mondiale, sono stati perseguitati dal regime nazista e da quello fascista. Questa musica è stata etichettata come “degenerata”, decadente, dannosa e pertanto bandita dai teatri e da ogni forma di esecuzione, “concentrazionaria” perché scritta all’interno dei campi di concentramento o nei ghetti, o anche “dell’esilio” perché composta da compositori perseguitati e costretti a lasciare l’Europa.
Eseguire questa musica significa cercare di ridare vita e riconoscimento al genio creativo di questi compositori e far conoscere la Shoah da un nuovo punto di osservazione, quello musicale appunto, che riveste un rilievo davvero centrale nel complesso ed intricato tema della memoria e della rappresentazione.
Viktor Ullmann, il compositore a cui il Festival è intitolato, naque a Tesin nel 1898, fu deportato nel ghetto di Theresienstadt e morì ad Auschvitz nel 1944.
Nel 1918 soggiornò alcuni mesi a Trieste come soldato dell’impero asburgico e qui ebbe modo di esibirsi in alcuni concerti a Barcola.